Avis Provinciale Brescia persegue la promozione della cultura della donazione attraverso la diffusione di una corretta informazione in ambito sanitario. Abbiamo chiesto al Dr. Emmanuele Ferrari, medico Avis, di rispondere ad alcune domande relative agli esami a cui sono sottoposti i donatori.
Come valutate lo stato di salute dei donatori?
In Avis procediamo ad effettuare gratuitamente una serie di esami volti a tutelare la salute del donatore e del ricevente.
Quali sono dunque gli esami che fate ad ogni donazione?
Sono molteplici e tutti importanti perché possono cogliere i segnali di diverse patologie, come l’anemia, o segnali di stati infiammatori acuti e cronici, correlati a patologie reumatologiche, autoimmuni, infiammatorie o infettive. L’interpretazione della formula leucocitaria, associata ad altri parametri, può inoltre far suonare un campanello d’allarme per la diagnosi di patologie neoplastiche come ad esempio le leucemie.
La prevenzione rimane fondamentale?
Si. Annualmente effettuiamo altri esami, ad esempio: transaminasi ALT, enzima il cui dosaggio ci permette di valutare la salute del fegato. La ferritina. La glicemia. La creatininemia, il cui valore esprime lo stato di salute dei reni. La trigliceridemia e colesterolemia totale entrambe legati al rischio cardio-vascolare, poiché partecipano alla formazione della placca atero-sclerotica ed aumentano il rischio di manifestare nel tempo infarti o ictus. La proteinemia totale, parametro che fornisce informazioni generali riguardo lo stato nutrizionale e la cui alterazione può indicare patologie renali, epatiche o midollari come i mielomi. Oltre a questi esami di routine, a seguito di valutazione medica, si possono eseguire ulteriori accertamenti, tra i più frequenti l’elettrocardiogramma.
Nel caso di esiti alterati?
In presenza di alterazioni nei valori il donatore è contattato per effettuare un colloquio con un medico di Avis. Durante la visita vengono considerate le possibili cause che determinano le anomalie e, anche attraverso ulteriori accertamenti, eventuali approfondimenti diagnostici oltre agli accorgimenti da adottare in futuro.
Inoltre, nel caso di viaggi in paesi tropicali, a seconda dell’area in cui si ha soggiornato, dopo un certo periodo di tempo dal rientro verranno effettuati degli esami per escludere che siano state contratte la malaria e la malattia di Chagas, patologie tipicamente tropicali, trasmesse da insetti, in grado di causare sindromi molto gravi. Per approfondimenti sulla sospensione della donazione a seguito di viaggi all’estero clicca qui.
Di seguito riportiamo l’elenco completo degli esami effettuati ai donatori
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Emocromo con formula leucocitaria
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HBsAg (antigene di superficie del virus dell’epatite virale B)ù
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Anticorpi anti-HCV (anticorpi sviluppati dall’organismo contro il virus dell’epatite virale C)
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Anticorpi anti-Treponema Pallidum
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Test sierologico per la ricerca combinata di anticorpi anti-HIV ed antigeni di HIV
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Test NAT per HBV/HCV/HIV
- Test NAT per il virus West Nile (nel periodo di comprovata circolazione del virus sul territorio)
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ALT
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Ferritinemia
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Glicemia
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Creatininemia
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Trigliceridemia
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Colesterolemia totale
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HDL
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Proteinemia totale
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Ricerca di anticorpi irregolari
Ad ogni donazione viene inoltre eseguito il test per identificare il fenotipo AB0 ed il fattore Rh ovvero la determinazione del gruppo sanguigno. Ciò è fondamentale nel caso in cui ci si trovasse nella malaugurata situazione di dover ricevere una trasfusione. Un’emotrasfusione di sangue di un gruppo non compatibile infatti comporterebbe reazioni avverse gravissime, potenzialmente fatali.
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